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La mia esperienza chirurgica

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Condividere qualcosa aiuta sempre: ti permette di confrontarti, di acquisire nuove conoscenze, di sostenerti nei momenti in cui vedi tutto nero o hai semplici perplessità. Ho 35 anni e, fino ad otto mesi fa, un mioma di 8 cm. Non so valutarne l’entità da un punto di vista medico, perché ammetto di essere ignorante in materia, ma credo che moralmente un mioma sia “tutto” e “niente”…a seconda delle circostanze e della fase della vita in cui una donna si trova. Dopo che mi fu detto che, viste le dimensioni, bisognava intervenire chirurgicamente, sprofondai nel “tutto”: primo intervento chirurgico della mia vita e, non avendo avuto ancora gravidanze, età in cui garbatamente ci sono persone che sono brave a ricordarti dell’orologio biologico e che più che chiederti “come stai?” ti chiedono “ma poi potrai avere figli?”, ragion per cui decisi di tenere per me le perplessità, generando in me solo mille dubbi e domande. Per effettuare l’intervento in laparoscopia mi consigliarono di rivolgermi al Dott. Perone.  Non lo conoscevo e non cercai neanche informazioni in giro, neanche cercai consulti presso altri medici per scegliere poi a chi affidarmi. Alla prima visita ho trovato una persona gentile e squisita che con professionalità e delicatezza mi ha illustrato l’iter e l’intervento da farsi presso la Clinica Malzoni ad Avellino, ma io ero troppo stordita da quel “tutto” che ronzava nella testa. Mi propose che se volevo potevo leggere le testimonianze sul suo sito e vedere il video dell’intervento. Ad oggi il video non l’ho ancora visto perché per queste cose penso ci voglia un po’ di “stomaco” che io non ho, ma dopo qualche giorno lessi le testimonianze. Oggi ho deciso di raccontare la mia storia perché leggere alcune di quelle testimonianze mi ha aiutato ad arrivare all’intervento serena e magari anche la mia testimonianza potrà contribuire ad essere di aiuto, in futuro, a qualche altra donna. Avete presente quando istintivamente sentite dentro di voi di potervi fidare e affidare nelle mani di qualcuno? Così sono arrivata in clinica il giorno del ricovero, con l’entusiasmo di risolvere il problema e con una bellissima sensazione positiva. Ho solo un bellissimo ricordo di questa esperienza. Mi sento di ringraziare tutto il personale della Clinica Malzoni, dall’incaricata alle pulizie fino ai chirurghi del reparto Endoscopica per la cura e l’attenzione nei confronti delle pazienti, per la disponibilità, per la dolcezza e cortesia, nel trattare una persona nella sua dignità in quanto tale e non come una delle tante pazienti, nel saper ascoltare e non banalizzare la sofferenza. Ho sempre visto i reparti di ginecologia come due braccia aperte: da un lato quello felice dove nascono i bambini e dall’altro quello sofferto dove bisogna risolvere anomalie. Quando una donna ha un’anomalia al seno o all’utero da risolvere, si va a toccare tutta la sua sfera femminile, dalla parte fisica alla parte emotiva; diventa una specie di arpa dove ogni corda suona la sua fragilità, una specie di cristallo che potrebbe rompersi per un tocco sbagliato. Nel reparto di questa clinica, sia prima che dopo l’intervento, mi sono sentita a casa, in un clima amorevole e tutti hanno avuto guanti di seta per trattare e proteggere questa fragilità. Ricordo il Dott. Perone venire a salutarmi e tranquillizzarmi con un sorriso e una carezza durante l’attesa poco prima di entrare in sala operatoria, una equipe accogliente in sala operatoria, due battute scherzose con l’anestesista mentre mi iniettava l’anestesia, primo respiro profondo, altro mezzo respiro profondo, sorriso del Dott. Perone, sonno profondo…si inizia! Tutto quello che è avvenuto dopo lo sa il dottore e la sua equipe, io dormivo beatamente! So che al risveglio ho visto dall’esterno la porta della sala operatoria e sorridendo ho mosso con uno scatto e sussulto il braccio nel pensare: “Sì!! Ce l’ho fatta!!” (facendo correre subito l’infermiera nel dirmi che dovevo stare ferma). La mattina dopo ero già in piedi a passeggiare nei corridoi del reparto. Nel post operatorio la ripresa ha proceduto regolarmente e oggi ho solo quattro piccole cicatrici legate ad un ricordo piacevole. Sto bene e anche la visita di controllo ha confermato la riuscita dell’intervento. Non ci sono parole per descrivere la professionalità e l’umanità del Dott. Perone. Ha la caratteristica di ascoltarti, leggere fin dentro il tuo dramma riuscendo a scindere la sfera fisica da quella emotiva, capire l’esigenza di ciascuna parte e indirizzarti ponendoti, con semplicità, il quadro completo della situazione. Tutto questo perché pur vedendone centinaia e centinaia di questi casi, essendo per lui cose di routine, quando arrivi alla sua scrivania non sei “un caso” ma sei “il caso” dando la giusta importanza al tuo problema, senza banalizzare: lui già sa cosa si dovrà fare, come ti sentirai, dove arriverai, ma non sminuisce le tue perplessità, paure e stati d’animo, ma con pazienza ascolta e ti accompagna a superarle. Oggi ringrazio il Dott. Perone per la disponibilità, la gentilezza, la pazienza, la dedizione, l’attenzione, la competenza, l’umanità e la sensibilità. Oggi ringrazio di aver trovato un Grande Medico sulla mia strada, che ho scelto e confermo come mio ginecologo e come mio solo medico di fiducia; ma lo ringrazio soprattutto perché, oggi lo posso dire, con la sua calma e consigli ha saputo trasformare quel confuso “tutto” in “niente”, ridandomi serenità. Il Dottore dice sempre: “Tranquilla…” …e tranquilla sia! Grazie Dott. Perone.

Un pensiero riguardo “La mia esperienza chirurgica”

Quanto ti capisco , io ne ho uno di 12 cm.
È brutto per una donna stare in un reparto ginecologico per anomalie e non per dare alla vita un bambino

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